online culture wars pt. 1

La raid mentality è un vero e proprio leitmotiv della cultura online occidentale e connette fenomeni apparentemente distanti come lo zoombombing e il movimento di destra alternativa Alt-Right.
Il raid online consiste, a grandi linee, nello spammare in massa un contenuto su un sito o una piattaforma, in modo tale da mandare in tilt la sua normale fruibilità. In occasione delle manifestazioni per l’uccisione di George Floyd, si sono verificati episodi che ricordano il modus operandi del raid, ma con cause o effetti paradossali.
Penso, per esempio, a ciò che successo al feed di instagram durante il Black Lives Tuesday, quando molti materiali legati alle proteste, che avrebbero dovuto avere la massima visibilità, sono stati letteralmente oscurati dai black square.
Simile nell’aspetto al quadrato nero del suprematismo russo, ma politicamente contrapposto al suprematismo bianco, il simbolo del Black Lives Tuesday è stato per molti la conseguenza di un’azione impulsiva, con il risultato involontario di compromettere la risonanza mediatica dell’evento.
La sua condivisione era dettata probabilmente da un desiderio di espiazione, per poi liquidare la situazione con contenuti dai quali trasparivano solo vanità e irrilevanza.
In quanto icona, il black square è l’esempio perfetto della tendenza al pensiero unico e del settarismo di molti tra coloro che hanno preso parte a questa e ad altre proteste, il cui modo di parlare, argomentare e ragionare ha l’effetto di sterilizzare e non di stimolare discussioni. Una retorica manichea, riassunta nella politica del “o stai con noi o sei parte del problema” che non ammette sfumature ideologiche, gradienti di pensiero e realtà sfaccettate.
Emblema del pensiero unico, il black square dovrebbe semmai suggerire che il nero totale non esiste. Si tratta di uno di quei rituali che portano in un canyon di auto-legittimazione e vittimismo dove tutto è buio, dove l’ideologia sodomizza l’arte.
Il problema non è comune all’intero movimento Black Lives Matter, come dimostrano altri esempi verificatisi nelle prime giornate di protesta in America. E’ il caso di alcuni fan americani del k-pop che hanno boicottato – stavolta intenzionalmente – l’hashtag #whitelivesmatter e, in aggiunta, hanno intasato i canali che la polizia di Dallas aveva creato per ricevere segnalazioni su attività illegali avvenute durante le proteste.
La raid culture ha preso piede come forma di trasgressione gratuita nella comunità di 4chan, sito nato nel 2003, iniziatore di quello stile psycho-lulzy [1] che ha poi avuto una grande diffusione raggiungendo le frontiere del mainstream.
Per dare un’idea della sua importanza, basti dire che 4chan è stata la culla di Anonymous e dell’Alt-Right, i due movimenti forse più rappresentativi dell’attivismo politico in Internet, che sempre durante le proteste contro il razzismo hanno avuto un ruolo rilevante nello scenario mediatico internazionale, ponendosi ai poli opposti della barricata.

Per apprezzare il ruolo che 4chan gioca nell’e-geopolitcs e l’impatto che esercita sulla cultura offline, è utile ripercorrerne la storia, a partire dalla sua genesi.
4chan è il risultato della collisione tra due culture: la tradizione occidentale delle textboard e quella orientale delle imageboard. Negli anni novanta, in Giappone, la cultura di Internet inizia a formarsi intorno a comunità di nerd, geek e hacker, desiderosi di condividere il loro entusiasmo per la tecnologia digitale. In queste comunità si contano anche numerosi utenti che si dedicano allo scambio di pornografia infantile e ad altri generi di pornografia illegale.
Verso la fine degli anni novanta nasce il sito 2ch (o futaba channel), che diventa un’ossessione tra i giovani giapponesi trasformando Internet da strumento di studio e lavoro per pochi, a fenomeno subculturale in rapida e travolgente espansione.
La cultura di 2ch è orientata soprattutto ai videogiochi, ai manga, agli anime e alla Shift-JIS art, una forma di espressione che prevede la creazione di ideogrammi usando i caratteri della tastiera.  

In realtà l’elemento centrale che ha decretato il successo di 2ch in Giappone è stata la possibilità di usare il sito senza identificarsi e senza creare uno username. Discutendo in forma anonima, gli utenti hanno potuto liberarsi dai luoghi comuni della socialità giapponese, in cui l’ossessione per le buone maniere reprime da sempre la libera espressione di pensieri e stati d’animo. La possibilità di avere discussioni senza filtri ha fatto da contraltare all’imperativo locale di adottare una personalità privata e una pubblica, secondo cui le opinioni personali possono essere espresse solo in casa o con gli amici più fidati.

Nello stesso periodo, oltreoceano, nasce Something Awful, sito americano contraddistinto dallo slogan “the Internet makes you stupid”, riassuntivo della propensione dei suoi frequentatori a trattare ogni argomento in chiave demenziale. I fruitori della pagina si atteggiano da bulli, per accrescere la propria reputazione online e demolire quella altrui. Questo fa sì che gli utenti non si sentano liberi di parlare apertamente di sé stessi e dei loro gusti. In aggiunta, i moderatori bannano qualsiasi contenuto non conforme alla netiquette del sito. Anime Death Tentacle Rape Whorehouse, subforum di Something Awful dedicato a manga e anime, si è rivelato particolarmente difficile da gestire, dato che le discussioni ricadevano quasi sempre su pornografia o materiali osceni di altra natura (lolicon, furry, ero guro ecc.). 
Navigando in rete, i frequentatori abituali di Anime Death Tentacle Rape Whorehouse hanno scoperto il sito 2ch, rimanendo stregati dalla cultura Internet giapponese e dalla possibilità di discussioni senza filtri permessa su quello che sembrava un nerd emporium dal quale non vuoi e non riesci a uscire. Unico ostacolo per gli utenti abituali di Something Awful: il giapponese.
Nel 2003 Chris Poole, utente quindicenne di Anime Death Tentacle Rape Whorehouse, crea il sito 4chan, il cui nome è un omaggio evidente al sito 2ch, dal quale aveva copiato il codice sorgente. Poole sceglie di usare lo pseudonimo Moot, che tradotto in italiano vuol dire “discutibile”. Un dettaglio curioso, se consideriamo che Poole, non si sa quanto consapevolmente vista la giovane età, ha dato vita a una cultura che sarebbe diventata famosa proprio per il suo essere controversa.
La caratteristica che ha favorito la popolarità del sito, a partire dalla sua nascita, è stata, come per il modello giapponese, l’anonimato: non era previsto né un processo di registrazione né la creazione di un account. Presto si è diffusa la voce che su 4chan si poteva discutere e postare praticamente qualsiasi cosa, compresi i contenuti più osceni, perché la moderazione, a differenza di quella restrittiva di Something Awful, era quasi inesistente. 4chan offriva la possibilità di esplorare ogni interesse, curiosità, pulsione senza sentirsi giudicati. Non è difficile immaginare il tipo di cultura che l’anonimato e l’alto livello di permissività abbiano generato sul sito.
Per fare si che la bacheca principale non venisse costantemente intasata con pornografia nerdy, Moot ha creato le bacheca /s/ (sexy beautiful woman) e /h/ (hentai), che hanno tuttavia portato ad altri problemi, perchè gli utenti stessi consideravano le rispettive perversioni come un elemento di disturbo. Sono state quindi create una serie di altre bacheche dedicate a feticismi sempre più specifici, aberranti e atipici e nel giro di pochi mesi, 4chan è diventato una sorta di atlante pornografico online, capace di attrarre un numero di utenti sempre maggiore.
Va detto che la componente pornografica, per quanto molto presente, è stata solo una delle valvole di sfogo fra quelle presenti su 4chan. Tutta la comunità arrivata da Something Awful ha portato con sé un retaggio aggressivo ed estremo, sfogato in comportamenti idioti e nonsense. L’eredità più influente importata dagli utenti di Something Awful è stato lo stile di comunicazione caratterizzato da catchphrases, in-jokes e macro image, elementi che proprio in quegli anni e proprio su quel sito stavano dando origine al fenomeno meme di Internet come lo conosciamo oggi. 

Il punto centrale di tutta la questione era fare e dire cose che non sarebbero mai state possibili IRL (In Real Life) o in qualsiasi altro luogo virtuale, alzando volta per volta l’asticella del limite consentito.
Dopo un primo anno di affluenza costante, modifiche al codice sorgente per ottimizzare la fruibilità del sito e presa di confidenza degli utenti, dal 2004 al 2006, ha luogo quella che viene ricordata come la golden age di 4chan.
Una volta che la cultura di 4chan si è stabilizzata, i suoi punti cardine sono diventati chiari: odio, anonimato, sincerità, elitarismo, pointlessness. Gli utenti che hanno popolato il sito nei suoi primi tre anni di vita sono ricordati come gli oldfag. Si tratta per lo più di adolescenti nerd della classe media con pochi amici e una fascinazione per Internet più che per la vita quotidiana. Lo stesso Moot corrisponde a questo stereotipo, e diverte notare che creando 4chan non aveva neanche l’età legalmente consentita per frequentarlo.
Tra il 2004 e il 2006 l’atmosfera su 4chan era dominata da un tipo di ironia malata, da un gusto per il disturbante e dal mito per la sociopatia, tutti elementi che hanno portato alla creazione di alcuni dei meme più iconici della storia di Internet. Il processo che portava alla creazione di un nuovo meme aveva assunto delle modalità piuttosto strutturate: una volta che qualcuno faceva una battuta demenziale, gli altri utenti creavano decine di varianti di quella stessa battuta.
A una bacheca in particolare fu attribuito il soprannome di meme factory. Si trattava della bacheca /b/ (random) che, oltre ad essere la più estrema, era anche la più prolifica. I membri delle altre bacheche vedevano quella di /b/ come una comunità di pazzi instabili, e hanno iniziato, per questo motivo, a riferirsi a loro come ai /b/tards
Niente può descrivere meglio il culto per la depravazione, per  la violenza  e per la psicopatia di /b/ come il commento che segue, postato da un utente anonimo:

/b/ is the guy who tells the cripple ahead of him in line to hurry up.

 /b/ is first to get to the window to see the car accident outside.

/b/ is the one who wrote your number on the mall’s bathroom wall. 

/b/ is a failing student who makes passes at his young, attractive English teacher. 

/b/ is the guy loitering on Park Ave. that is always trying to sell you something. 

/b/ is the one who handed his jizz-drenched clothes to Good Will. (…)

 /b/ is a ho tincest dream that you’ll try to forget for days.

 /b/ is the only one of your group of friends to be secure in his sexuality and say anything. 

/b/ is the guy without ED who still likes trying Viagra.

/b/ is the best friend that tags along for your first date and cockblocks throughout the night the decent girl you’re trying to bag walks out on the date. 

/b/ laughs and takes you home when you’re drunk, and you wake up to several hookers in your house who /b/ called for you. 

/b/ is a friend that constantly asks you to try mutual masturbation with him.

 /b/ is the guy who calls a suicide hotline to hit on the advisor.

 /b/ is nuking the hard-drive next time someone knocks on his door.

 /b/ is the one who left a used condom outside the schoolyard. 

/b/ is the voice in your head that tells you that it doesn’t matter if she’s drunk.

 /b/ is the friend who constantly talks about your mom’s rack.

 /b/ is the only one who understands what the hell you saying.

 /b/ is someone who would pay a hooker to eat his ass, and only that.

 /b/ is the uncle who has touched you several times.

 /b/ is still recovering in the hospital, after trying something he saw in a hentai. 

/b/ is the pleasure you feel guilty of when you tried playing with your anus during masturbation.

 /b/ is wonderful.

Gli utenti di /b/ sono stati i primi a percepire la loro identità collettiva e a stabilire tra loro un sentimento di cameratismo e fratellanza. Come cadetti di un collegio militare, la strana esperienza di avere tutti lo stesso pseudonimo (anonymous) accompagnato da una cifra autogenerata e nessun ulteriore attributo personale, ha contribuito a cementificare l’idea di un’armata uniforme e senza nome. Questi aspetti avrebbero poco più tardi concorso alla nascita della poetica anti-leader e del mito della legione, propri del movimento di hacking politicizzato Anonymous
Nonostante l’anonimato, era facile capire se un utente di /b/ fosse un veterano o un novizio, perché la cultura /b/ era estremamente codificata. In altre parole, per un profano era impossibile seguire il filo del discorso, dato che ci si scambiava informazioni perlopiù usando usando uno slang nerdy. L’utilizzo massiccio di slang non aveva niente a che fare con la velocizzazione della comunicazione, l’intenzione alla base era di affermare una distinzione aristocratica rispetto a tutti gli altri.
Sebbene /b/ fosse basato su stupidità, depravazione e black humor, la sua aggressività verso gli outsider ha iniziato a eclissare tutto il resto, diventando l’elemento distintivo della comunità. Presto tra i /b/tards si è diffusa un’attack dog mentality: ogni utente poteva aizzare tutti gli altri contro qualcuno o qualcosa. Questo ha dato vita a una tradizione di raid, doxing [2], DOs [3] e OPs [4]. Si tratta di un periodo, intorno al 2006, in cui 4chan e /b/ diventano noti come il “buco del culo di Internet” [5].
Il primo raid, avvenuto nella community virtuale Habbo, viene ricordato come il Great Habbo Hotel Invasion of July 2006 e consisteva riempire l’hotel di Habbo con personaggi neri vestiti in maniera stravagante, senza apparente ragione. Just for the lulz.
Eccitati da questo evento, i /b/tards sono andati completamente fuori controllo. Le operations che da quel momento si sono susseguite sono tantissime e molto diverse tra loro, in un troll spectrum che va dal leakkare informazioni personali di giornaliste femministe a indurre dei beliebers a rasarsi i capelli a zero. La comunità di /b/ ha sfruttato la sua forza collettiva anche per compiere azioni prive di intenti distruttivi. Celebre, in questo senso, quella che viene ricordata come l’Operation Birthday Boy: inteneriti da un annuncio di un uomo anziano e solo che recitava “people wanted for a birthday party” gli utenti di /b/  gli hanno spedito centinaia di biglietti di auguri, torte di compleanno e altri regali.
Con la stessa facilità, i /b/tards potevano intraprendere operazioni di pessimo gusto e dimostrare un cinismo glaciale, per esempio organizzando raid su dei forum per disabili. Altro esempio emblematico di questa insensibilità è il RIP Trolling: trollare pagine memoriali dedicate a persone morte e ai loro cari.
Per via di questa tendenza a fare incursioni in altri luoghi dell’Internet, alcuni 4channers sostengono che nel 2007 non ci fosse un angolo di Internet inesplorato da 4chan, sotto forma di meme o raid. La maggior parte della cultura di Internet si generava dalla sua culla: 4chan era diventato il centro nevralgico dell’internet culture.
Un simbolo del delirio di onnipresenza e dell’onniscienza della rete dei /b/tards è la lista di Rules Of The Internet da loro stilata: 

  1. Do not talk about /b/
  2. Do NOT talk about /b/
  3. We are Anonymous.
  4. Anonymous is legion.
  5. Anonymous does not forgive, Anonymous does not forget.
  6. Anonymous can be horrible, senseless, uncaring monster.
  7. Anonymous is still able to deliver.
  8. There are no real rules about posting.
  9. There are no real rules about moderation either — enjoy your ban.
  10. If you enjoy any rival sites — DON’T.
  11. You must have pictures to prove your statement.
  12. Lurk Moar — it’s never enough.
  13. Nothing is Sacred.
  14. Do not argue with a troll — it means that they win.
  15. The more beautiful and pure a thing is, the more satisfying it is to corrupt it.
  16. There are NO girls on the internet.
  17. A cat is fine too
  18. One cat leads to another.
  19. The more you hate it, the stronger it gets.
  20. It is delicious cake. You must eat it.
  21. It is delicious trap. You must hit it.
  22. /b/ sucks today.
  23. Cock goes in here.
  24. You will never have sex.
  25. ????
  26. PROFIT!
  27. It needs more Desu. No exceptions.
  28. There will always be more fucked up shit than what you just saw.
  29. You can not divide by zero (just because the calculator says so).
  30. No real limits of any kind apply here — not even the sky
  31. CAPSLOCK IS CRUISE CONTROL FOR COOL.
  32. EVEN WITH CRUISE CONTROL YOU STILL HAVE TO STEER.
  33. Desu isn’t funny. Seriously guys. It’s worse than Chuck Norris jokes.
  34. There is porn of it. No exceptions.
  35. If no porn is found of it, it will be created.
  36. No matter what it is, it is somebody’s fetish. No exceptions.
  37. Even one positive comment about Japanese things can make you a weeaboo.
  38. When one sees a lion, one must get into the car
  39. There is furry porn of it. No exceptions.
  40. The pool is always closed due to AIDS (and stingrays, which also have AIDS).
  41. If there isn’t enough just ask for Moar.
  42. Everything has been cracked and pirated.
  43. DISREGARDS THAT I SUCK COCKS
  44. The internet is not your personal army.
  45. Rule 45 is a lie.
  46. The cake is a lie.
  47. If you post it, they will cum.
  48. It will always need moar sauce.
  49. The internet makes you stupid.
  50. Anything can be a meme.
  51. Longcat is looooooooooong.
  52. If something goes wrong, Ebaums did it.
  53. Anonymous is a virgin by default.
  54. Moot has cat ears, even in real life. No exceptions.
  55. CP is awwwright, but DSFARGEG will get you b&.
  56. Don’t mess with football.
  57. MrSpooky has never seen so many ingrates.
  58. Anonymous does not “buy”, he downloads.
  59. The term “sage” does not refer to the spice.
  60. If you say Candlejack, you w
  61. You cannot divide by zero.
  62. The internet is SERIOUS FUCKING BUSINESS.
  63. If you do not believe it, then it must be habeebed for great justice.
  64. Not even Spider-Man knows how to shot web.
  65. 65.Mitchell Henderson was an hero to us all.
  66. This is not lupus, it’s SPARTAAAAAAAAAA.
  67. One does not simply shoop da whoop into Mordor.
  68. Katy is bi, so deal w/it.
  69. LOL SIXTY NINE AMIRITE?
  70. 70.Also, cocks.
  71. This is a showdown, a throwdown, hell no I can’t slow down, it’s gonna go.
  72. Anonymous did NOT, under any circumstances, tk him 2da bar|?
  73. If you express astonishment at someone’s claim, it is most likely just a clever ruse.
  74. If it hadn’t been for Cotton Eyed Joe, Anonymous would have been married a long time ago.
  75. Around Snacks, CP is lax.
  76. All numbers are at least 100 but always OVER NINE THOUSAAAAAND.
  77. Hal Turner definitely needs to gb2/hell/.
  78. Mods are fucking fags. No exceptions.
  79. All Caturday threads will be bombarded with Zippocat. No exceptions.
  80. No matter how cute it is, it probably skullfucked your mother last night.
  81. That’s not mud.
  82. Steve Irwin’s death is really, really funny.
  83. The Internet is SERIOUS FUCKING BUSINESS.
  84. Rule 87 is true.
  85. Yes, it is some chickens.
  86. Bobba bobba is bobba.
  87. Rule 84 is false. OH SHI-
  88. If your statement is preceded by “HAY GUYZ”, then you are not doing it right.
  89. If you cannot understand it, it is machine code.
  90. Anonymous still owes Hal Turner one trillion U.S. dollars.
  91. Spengbab Sqarpaint is luv Padtwick Zhstar iz fwend.
  92. Disregard Bigmike, he sucks cocks.
  93. Secure tripcodes are for jerks.
  94. If someone herd u liek Mudkips, deny it constantly for the lulz.
  95. Combo breakers are inevitable. If the combo is completed successfully, it is gay.
  96. I am a huge faggot. Please rape my face.
  97. Shit sucks and will never be stickied.
  98. Bricks must are required to be shat whenever Anonymous is surprised.
  99. If you have no bricks to shit, you are made of fail and AIDS.
  100. ZOMG NON

La cultura /b/ è arrivata al pubblico mainstream grazie a un servizio di Fox News sugli hacker anonimi di 4chan. Il servizio era terribilmente inaccurato e sensazionalistico, conteneva esilaranti inesattezze e, soprattutto, cercava di raccontare /b/ con un linguaggio cringe, utilizzando espressioni che più tardi sarebbero diventate iconiche, ad esempio Hackers on Steroids e Internet Hate Machine, che i /b/tards stessi avrebbero iniziato ad adottare umoristicamente.
Per l’epica serie di incursioni in altri luoghi di Internet, per la diffusione e il successo dei meme e per l’attenzione mediatica ricevuta, nell’estate del 2007 si è registrata una crescita esponenziale di nuovi arrivati. Questa ondata ha cambiato notevolmente il sostrato culturale di 4chan, provocando un generale abbassamento nella qualità di contenuti. Il calo era dovuto alla germinazione di thread inutili, repost e spam dei nuovi membri (newfag), i quali, come se non bastasse, tentavano di copiare edginess [6] degli oldfag, senza però che questa gli appartenesse davvero.
L’interesse da parte dell’universo mainstream alterava inevitabilmente la radicalità subculturale della prima era di /b/, rendendo la bacheca l’equivalente di un oceano di merda in cui dover nuotare alla ricerca di pochi e rari diamanti.
Questo periodo viene ricordato dai veterani come l’Eternal September di 4chan, laddove l’espressione Eternal September indica il momento in cui la community online ha perso la sua autenticità culturale a causa di una forte migrazione verso di essa.
Il 2008 segna un altro momento centrale nella storia del sito, che corrisponde alla nascita del gruppo di hacking politicizzato Anonymous, legato all’Operation Chanology. In origine, gli utenti di 4chan avevano deciso di vandalizzare il sito di Scientology, in parte per un’avversione verso la tendenza manipolatoria della chiesa, in parte per divertirsi. Gli attacchi hanno ricevuto ancora una volta una forte copertura mediatica, attirando su 4chan nuovi utenti, affascinati dal ruolo di giustiziere mascherato, vagamente politicizzato, del gruppo che si firmava Anonymous, e interessati a diventarne parte. Dopo un primo periodo di prosperità, è subentrato un conflitto interno alla comunità. Coerentemente con la natura del progetto, la maggior parte dei membri, lo zoccolo duro, era fedele a un ideale di vandalismo gratuito e nichilista. I nuovi, invece, che provenivano da ambienti prevalentemente liberal e democratici, erano interessati a indirizzare il potenziale mediatico del sito verso nuove forme di attivismo politico.
Si è verificata così la separazione tra Anonymous e 4chan, per via di questa inconciliabilità interna: il carattere amorale, tossico e agnostico dei primi 4channers – quelli dell’Internet hate machine – gettava cattiva luce sul movimento, per l’ambiguità delle loro posizioni politiche e dei loro intenti.
Da quel momento Anonymous ha proseguito il suo percorso di hacktivism in maniera indipendente, organizzando operation contro qualsiasi organizzazione o governo che ha tentato di contrastare la libertà di parola o di minare la democraticità di Internet.
Stando a come si è chiusa la faccenda Anonymous, sembrerebbe che i /b/tards si siano lasciati alle spalle il movimento per un rifiuto categorico di politicizzare la loro cultura, eppure, come vedremo, era solo una questione di tempo prima che una nuova forma di movimento politico si sviluppasse su 4chan e, ancora più stranamente, nascesse proprio grazie alla condizione favorevole di un ambiente – apparentemente – non politico.
Nel 2009 i /b/tards hanno votato in massa Moot come la persona più influente dell’anno in un sondaggio su Internet voluto dal magazine TIME. In aggiunta, hanno deciso di votare i restanti candidati in modo tale che l’iniziale dei loro nomi in graduatoria formasse la frase “marblecake also the game”, dando ancora una volta prova della loro sofisticata capacità organizzativa e della loro filosofia del gesto gratuito, senza obiettivi e fini specifici.
Nello stesso periodo, un Moot ormai cresciuto e consapevole ha iniziato a formalizzare lo status di unicità di 4chan su Internet, in quanto forum senza firme e senza memoria e nel 2010 ha condotto un TED Talk a sostegno degli ideali di anonimato, cultura del remix e diritto all’oblio.
Moot ha presentato 4chan come l’antitesi dei social media. Nonostante gli evidenti problemi delle communities del sito, l’idea di un anti-Social Network sembrava quanto meno intrigante, se paragonata al mondo di trasparenza, analisi, criticismo, conformismo, qualunquismo e buonismo dei social network.
Visto che l’utilizzo dei social media mainstream mirava principalmente al clout [7] e ad avvalorare il proprio brand personale, l’idea di fare qualcosa in maniera disinteressata, per il solo gusto di farla, senza neanche prendersene i meriti pubblicamente, diventava sempre più attraente e trasgressiva.
Se con i social il capitalismo era approdato a un nuovo livello di pervasività nella vita dell’uomo, la cultura del lulz e la dedizione per il nonsense erano facilmente associabili ad una pulsione di natura anti capitalista.
Profondamente legati all’idea di anonimato, i 4channers detestavano non solo l’idea di persistent identity dei social network ma anche l’atteggiamento adottato dai loro utenti, condensato in tutte le derive nauseanti del politically correct, nell’ipocrisia generalizzata e sistematica, nel fatto di non riuscire a riconoscere la sostanziale ordinarietà della propria esistenza e la scontatezza delle proprie scelte; continuando a ritenersi persone eccezionali e, infine, nella tendenza a ostentare valori positivi, ad impartire lezioni, a dichiarare un senso morale e una capacità di stare al mondo superiori.
Oltretutto, gli utenti dei social non navigavano l’internet. Definiti anche normies, i frequentatori di social media mainstream erano terribilmente sedentari, a secco di cultura Internet e sembravano non capire il reale potenziale della rete. Con la loro ascesa la cultura del navigare l’internet era morta, se un sito come 4chan non faceva altro che rimandarti continuamente ad altri luoghi di internet, i social media sembravano studiati a tavolino per tenerti incollato e farti passare il maggior numero di ore su di essi. Non è un caso, d’altronde, che l’effetto elasticizzato dello scroll di instagram richiami quello della motion graphic delle slot machine. 
Il clima di reazione aggressiva verso i social, è il principio che ha portato all’ascesa dell’alt right, nonostante nel 2012 la cultura di 4chan fosse ancora una cultura non apertamente politica.
Un primo sintomo di questo cambiamento si può rintracciare in quanto successo nella comunità della bacheca /k/ (weapons), dedicata agli appassionati di armi di ogni genere. Dalla bacheca emergeva un generale interesse per la storia delle altre culture ma, poco a poco, nei thread di /k/ sono confluiti discorsi legati all’utilizzo delle armi in chiave reazionaria, che viravano sempre di più su questioni razziali. Tutto d’un tratto /k/ non era un bacheca dedicata alle alla passione per le armi , ma alle fantasie suicide e omicide ai danni di specifiche categorie, soprattutto minoranze, femministe e liberal.
Razzismo, xenofobia, maschilismo e tutto l’armamentario dell’ideologia fascista si stavano diffondendo anche su altre communities: un esempio iconico è il server di Minecraft 2b2t, soprannominato il server di Hitler, per via della tendenza dei gamer a costruire monumenti e a volte intere città dedicate all’estetica nazista e fascista o a creare personaggi neri ai quali far compiere attività che richiamavano quelle del periodo schiavista. Anche i raid stavano iniziando a prendere un’inclinazione nazi, i bersagli divennero soprattutto blog e forum frequentati da Social Justice Warriors, che venivano bombardati con spam contenenti svastiche, immagini di Hitler e altri prodotti del nazi troll.
Infine, in quegli anni si va affermando sempre di più la bacheca /9rk/, i cui membri si caratterizzano per le tendenze depressive, vittimiste, misantrope e per un generale incattivimento dovuto alla costante sensazione di inadeguatezza sociale. 
La maggior parte degli utenti, che si professava di sesso maschile e anti femminista, vedeva in chiave negativa il ribaltamento dei ruoli di genere, attribuendo ad esso la colpa della propria verginità e arrivando a concepire il femminismo come simbolo del crollo della cultura occidentale.
Il problema della verginità come condanna forzata ha portato a una moltitudine di fenomeni diversi, dagli school shooting agli incel, dal darwinismo sociale alla pick up art, dai meme su Chad and Stacy ieri a quelli sul doomer oggi  (vedi regola 16 e 24).
Tutte queste tendenze anti femministe, spesso molto diverse tra loro, sono raggruppate nel termine manosfera, che descrive proprio quell’orbita di Internet dedicata al culto di un maschilismo scissionista.
Le esperienze fino ad allora separate, legate a razzismo, suprematismo bianco, anti femminismo, anti politicamente corretto e pro possesso di armi, sono confluite nella bacheca /pol/ (politically uncorrect), trasformandosi nel tempo in una nuova corrente di estrema destra nota come Alternative Right. In un primo momento dedicata alle news, /pol/ è ad oggi considerata il media outlet dell’Alternative Right ed è tuttora aperta e navigabile sul sito.

Che nello stesso habitat della chan culture siano cresciuti fenomeni socialmente allarmanti o, tout court, criminali, è un dato di fatto.
Nel 2015 Poole ha lasciato 4 chan, dicendosi pentito di aver creato /pol/. Tra l’altro, prima di lasciare aveva iniziato una stringente attività di moderazione, per frenare la deriva estremista e violenta e, per questo ha ricevuto minacce di morte, ritenute serie dall’Fbi. E’ anche vero che Poole ha ceduto la proprietà del sito al fondatore di 2ch, a un prezzo non noto, ed è stato assunto da Google, con mansioni e stipendio non noti.
Si deve altresì dare credito alla tesi secondo la quale gli autori delle più sanguinose sparatorie hanno trovato ispirazione e legittimazione nell’ideologia pre/Alt Right diffusa su 4chan, ed è auspicabile che tale aspetto sia oggetto delle più approfondite indagini giudiziarie.
Tuttavia, l’ispirazione Alt Right di questi episodi non è trattata dai media come elemento circostanziale di un determinato crimine, ma come parte di una determinata strategia politica e messa nello stesso calderone della vicenda dell’endorsment dei meme a favore di Donald Trump, suggerendo che il meme sia il vero ispiratore e il veicolo di istigazione dell’aggressività suprematista.
Questa lettura non convince, non per motivi politici – è del tutto legittimo che la parte avversa al presidente in carica sostenga le proprie tesi – ma per motivi che possono definirsi culturali, dal momento che il vero bersaglio di questa campagna parrocchialista non è Trump mail meme. Con  l’importante differenza che Trump (e ogni soggetto di rappresentanza politica) è mutevole, il meme e le sue regole linguistiche restano.
Resta, cioè, quella forma di espressione libera nel linguaggio, prima ancora che nelle idee. Il linguaggio è il vero terreno sul quale si combatte la battaglia tra la cosiddetta “dittatura del pensiero unico” e la democrazia della libera espressione.
Oltre a questo, il meme è la prova più evidente dell’esistenza di questa dittatura, che Michel Onfray definisce “servitù volontaria”: se la cultura liberal non è a suo agio nei siti come 4chan e se non riesce a produrre dei meme decenti, ciò dipende da un’assurda necessità di muoversi in ambienti rigidamente controllati e dal fatto che può utilizzare solo quel minimo margine di manovra  consentito dall’espressione nello spazio del politically correct.

D. M.

[1] Neologismo: termine composto da psycho + lulzy; definizione di lulzy da wikitionary.

[2]
Definizione di doxing da wikipedia.

[3]
Definizione di DoS da wikipedia. 

[4] Abbreviazione di operations.

[5]
 “4chan summary” PDF anonimo da Are.na

[6]
Definizioni di edgy da Urban Dictionary.

[7] D
efinizione di clout da Urban Dictionary.

Bibliografia e sitografia:

Onfray, M 2020, Teoria della dittatura, Ponte Alle Grazie, Milano. 

Nagle, A 2017, Kill All Normies, Zero Books, UK.

http://lab.cccb.org/en/dank-memes-the-reaction-to-an-unliveable-internet/ 

https://www.are.na/block/7889225

https://www.youtube.com/watch?v=a_1UEAGCo30