TBD Ultramagazine nasce con l’intento di interrogare l’epoca contemporanea attraverso l’analisi di fatti zeitgeisting, paradigmatici dello spirito del tempo, avvalendosi della produzione di contenuti teorici ed eventi ultra, interventi artistici che reagiscono e dialogano con i contenuti della rivista. TBD X-POST. Immagini Operative è un volume che mantiene il modus operandi del magazine, pur rimanendone indipendente. Le riflessioni della pubblicazione nascono a partire dal 2020 come fatto zeitgeisting espanso.
Il 2020 si è finora presentato come un anno storico. X-POST si posiziona a seguito di eventi come l’emergenza sanitaria globale, capaci di mettere in luce e dare risonanza a elementi caratteristici della nostra contemporaneità. Tali avvenimenti hanno assunto un valore enzimatico, capace di attivare concetti e ripensare le metanarrazioni del nostro tempo, creando spazio di discussione sulle questioni più urgenti sottese al periodo storico attuale. L’emergenza sanitaria globale ha innescato un meccanismo di migrazione su infrastrutture tecnologiche digitali che basano il loro funzionamento sull’immagine. Il rapporto con le nuove tecnologie è infatti l’ambito di ricerca che ha maggiormente caratterizzato l’indagine di TBD e sembra ora richiedere un’analisi ancora più attenta.
X-POST ha dunque individuato nell’immagine lo strumento operativo che consente a vario titolo la manipolazione dell’ambiente. L’immagine ha sempre avuto una caratteristica agentiva fin dalle sue origini (Hoel 2018) perché in grado su diversi piani di esercitare un effetto sul mondo. Quelle digitali, caratteristiche del contemporaneo, sono immagini a maggior ragione operative, perché, come sosteneva l’artista e teorico Harun Farocki nel 2004, “non rappresentano un oggetto, ma piuttosto fanno parte di un processo”. In Farocki questa espressione si riferisce esclusivamente alle immagini generate dalle macchine per le macchine, come per esempio quelle non prodotte per l’occhio umano e utilizzate dalle smart bomb per identificare il bersaglio. Il termine è oggi passato a indicare il più vasto ambito delle immagini che nascono dal nostro rapporto con le tecnologie, quali fotografie e video digitali, Realtà Aumentata, Realtà Virtuale, etc. Si tratta in tutti i casi di immagini che hanno obiettivi concreti e realizzabili, legate a processi che generano soggetti e identità collettive e che collegano individui, pratiche e media (Hoel 2018). Già nel 2001 autori come Manovich si riferivano alla computer age come un sistema di strategie cognitive – si pensi al copia-incolla, alla ricerca o al filtro – ampiamente utilizzate al di fuori del dispositivo tecnico, nell’ambito della cultura in senso lato. Con l’avanzamento tecnologico, le proprietà dei dispositivi contemporanei permettono un’ulteriore possibilità di tele-azione, intesa come “esempio di tecnologie della rappresentazione utilizzate per permettere un’azione, che significa consentire all’utente di manipolare la realtà attraverso rappresentazioni visive” (Manovich 2001, p. 165).
Nel 2017, Jens Eder e Charlotte Klonk ragionavano nel loro volume Image Operations: Visual Media and Political Conflict sui risvolti socio-politici dell’immagine contemporanea, capace di alterare gli stati mentali e corporei degli individui, fino a decretarne la morte.
Nel 2020, a causa del confinamento e delle politiche di contenimento epidemico, l’immagine è tanto più operativa perché unica infrastruttura disponibile per gran parte della popolazione globale.
Certamente, è intuitivo considerare tali le immagini utilizzate in ambito aziendale o medico – ne sono un esempio le operazioni chirurgiche condotte grazie alla Realtà Aumentata – ma è altrettanto importante interrogare l’arte quale ambito di produzione visuale per eccellenza.
Il concetto di immagine operativa, teorizzato per la prima volta in ambito artistico, ha finora registrato un’applicazione soprattutto in contesti altri. X-POST si propone, quindi, di valutarlo indagando nello specifico pratiche artistiche e curatoriali che si occupano di immagini tecniche digitali.
Il 2020 ha registrato diversi eventi che hanno comportato un’amplificazione dell’utilizzo applicativo dell’immagine: è risultato evidente il valore politico e testimoniale del video amatoriale; la necessità di accelerare ogni forma di interconnessione tra reale e virtuale e di superarne la polarizzazione concettuale; il rinnovato interesse per l’immagine tridimensionale e situata del monumento, nuovamente interrogata in merito alla sua ricaduta sul contesto in cui si inserisce.
X-POST si pone dunque alcuni interrogativi sullo statuto delle immagini e sulle implicazioni della loro operatività. L’immagine digitale, acquisisce nel contesto contemporaneo uno statuto particolarmente fluido. La sua operatività è attribuibile in forma diversa e per motivi differenti alle numerose e interconnesse espressioni dell’immagine digitale, da quella in movimento a quella statica, dal monumento ri-mediato all’interfaccia dei social network.
X-POST. Immagini operative è il progetto conclusivo del corso di studi e pratiche curatoriali CAMPO19 promosso dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con il sostegno della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e del Goethe-Institut Turin.
Bibliografia
Eder, J e Klonk, C 2016, Image operations: Visual media and political conflict, Manchester University Press.
Hoel, A S 2018, Operative Images. Inroads to a New Paradigm of Media Theory, Image – Action – Space, pp. 11-28.
Manovich, L 2001, The language of New Media, MIT press.